I fratelli bisognosi
Tutto ha inizio nella chiesa San Carlo Borromeo del nostro quartiere Pagliarelli, dove qualche anno fa è nata un’associazione di volontariato chiamata Santa Elisabetta. Ne fanno parte tanti cittadini e cittadine della zona, prime tra tutte le nostre mamme, che hanno il compito di cucinare sia per la mensa di strada che per quella in parrocchia.
Coordinatore e vero e proprio motore dell’associazione è Fra Loris, il nostro ex parroco. Lui da sempre è stato un missionario, ha vissuto con i lebbrosi e creato scuole nei villaggi più sperduti
Poi è tornato qui a Palermo e ha realizzato una mensa per i fratelli senzatetto, perché se in Africa aveva vissuto la povertà, qui ha trovato la miseria. Una miseria soprattutto dell’anima. E così con l’aiuto dei volontari è stato creato un gruppo molto unito che si ritrovava una volta alla settimana, dove ognuno partecipa secondo le sue capacità e le sue possibilità.
Quegli appuntamenti settimanali sono diventati un momento di relazione sociale e di crescita per tutti.
Durante questi incontri le nostre mamme preparavano con amore il pranzo o la cena, completi di primo e secondo per i fratelli bisognosi.
Ancora oggi, il ricordo e il profumo di quei pentoloni che bollivano sui fornelli di casa, con la consapevolezza che quel cibo distribuito in vaschette sarebbe servito ad aiutare i più fragili, mi commuove.
Quando i pasti erano pronti, ci si recava in sacrestia dove altri volontari organizzavano i sacchetti da consegnare: un primo, un secondo, una bottiglietta d’acqua, le posate e la frutta. A questo si aggiungevano coperte e scarpe. Il tutto veniva caricato su un furgoncino e consegnato ai senzatetto per le strade di Palermo. Conforto e calore umano non si potevano insacchettare, ma ce n’erano in abbondanza!
Nel periodo natalizio, al rientro dalla ronda, le nostre mamme ci raccontavano la gioia di queste persone nel ricevere una fetta di panettone e un thè caldo e felici ci ripetevano instancabilmente:” Ciò che diamo loro è niente in confronto a ciò che riceviamo, il loro sorriso, la loro gratitudine ci riempie di una gioia immensa.”
Noi pensiamo che attraverso queste esperienze si possa dare un aiuto concreto a chi è meno fortunato di noi.
La presenza di queste associazioni rende la vita degli “ultimi” meno triste e dona loro supporto e speranza.
Sicuramente se ognuno fa qualcosa, insieme si può fare tanto.
Acura dell’I.C. “Scelsa” Palermo
Docente Maria Rao
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