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Immagine del redattoreTonino Esposito

Quando l'azienda paga il proprio dipendente per fare il volontario della Croce Rossa a tempo pieno!

Quante storie di stra-ordinaria positività i media non raccontano e non martellano ogni giorno? Qui una delle tantissime che arriva dal Veneto, tutta da leggere e condividere.


BALL RETRIBUISCE UN PROPRIO DIPENDENTE PER FARE VOLONTARIATO A TEMPO PIENO

Bassi: “Guida e si impegna sulle ambulanze, l’azienda è orgogliosa di lui.

Ball ha dato disponibilità anche per diventare hub vaccinale”

Due mesi di aspettativa retribuita per poter prestare, a tempo pieno, la sua preziosa attività di autista volontario in Croce Rossa. Quando Stefano Ferro, da anni dipendente della Ball Beverage Packaging Italia di Nogara (Verona), ha bussato alla porta del responsabile risorse umane per chiedere di poter continuare a fare volontariato indipendentemente dall’orario di lavoro, in azienda non ci hanno pensato due volte.

“Ferro ha sentito il bisogno di impegnarsi di più sulle ambulanze – spiega Enrico Bassi, HR manager di Ball Italia – e ci ha chiesto un periodo di assenza. L’azienda, non solo gli ha concesso l’aspettativa, ma ha deciso anche di sostenerlo economicamente per permettergli di dedicarsi a tempo pieno ad aiutare gli altri. Il difficile momento, che stiamo vivendo, ha reso particolarmente preziosa la sua attività di conducente di ambulanze e, come Ball, ci sentiamo orgogliosi di lui”.

Per Stefano Ferro, quindi, ci sarà la possibilità di dedicarsi appieno alla sua attività di volontario CRI, senza preoccuparsi di bilanciarla con gli incarichi aziendali. “Grazie al mio lavoro, che è organizzato su turni, – racconta Ferro – sono sempre riuscito a sostenere entrambi gli impegni. Ma in questo ultimo anno e mezzo, da quando è scoppiata l’emergenza Covid, l’attività in Croce Rossa è aumentata enormemente: sai quando comincia il turno, ma non quando finisce perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno”. Così Ferro, che è volontario della CRI Comitato Basso Veronese da 20 anni, non ha avuto troppi dubbi e ha chiesto di impegnarsi interamente per chi, in questo momento, sta soffrendo. “Sentire il ringraziamento di un anziano solo o di una persona che hai aiutato – spiega Ferro – è una cosa che ti dà una soddisfazione immensa. A fine giornata sei stanchissimo perché hai lavorato una montagna di ore, ma sei davvero contento di quello che hai fatto”.

Dal canto suo Ball è fiera di poter fare affidamento su un collaboratore così attivo e impegnato nel territorio. “Come impresa, il nostro impegno è quello di restituire alla comunità, in cui siamo insediati, i nostri valori – sottolinea Enrico Bassi -. Le stesse aziende sono comunità di persone e, come tali, possono fare molto in un momento come questo. Possono, ad esempio, fare formazione e informazione sui corretti comportamenti da tenere, impegnandosi a favore della collettività. Crediamo che la nostra decisione possa ispirare altre imprese ad assumere iniziative a favore del territorio e dei cittadini che ci vivono. Ball ha già dato la propria disponibilità a diventare hub vaccinale per mettere in sicurezza tutti i propri dipendenti e, di conseguenza, le loro famiglie”.


Stefano Ferro di Ball







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