Fin troppo spesso si sente parlare di disabilità in termini di limite; non è quello che è successo a Pompei dove un turista, in visita al meraviglioso Parco Archeologico, scrive:
Desidero ringraziare tutti coloro che si sono adoperati, a seguito della mia richiesta, per fornire assistenza e una sedia a rotelle per la signora che era con me e che non avrebbe potuto ammirare la magnifica area archeologica senza il supporto alla mobilità; […] nonostante l'enorme flusso di visitatori, tutto si è svolto perfettamente.
Desidero segnalarvi inoltre la grande cortesia del personale dell'ufficio informazioni di Porta Marina nonché il Servizio che, all'entrata dell'Anfiteatro, ci ha consegnato la sedia a rotelle. Persone professionali ed inoltre gentilissime.
Raniero Bernardini
Tutto parte dal Grande Progetto Pompei, accordo firmato dal governo italiano e dall’Unione europea nel 2012, al fine di riqualificare il sito. Grazie ai 105 milioni di fondi nasce l'iniziativa Pompei per tutti, e nel 2015 viene messo a punto un percorso di quasi 4 km privo di barriere architettoniche e ostacoli, che permette la visita anche alle persone con mobilità ridotta. Il numero dei visitatori è passato da 2,3 a 3,8 milioni all’anno, decretando un raddoppiamento degli introiti per il territorio.
La vicenda positiva di Pompei deve essere presa come esempio, soprattutto in un Italia in cui:
- solo 6 musei su 10 hanno strutture idonee a superare eventuali barriere architettoniche;
- solo 1 museo su 10 ha mappe tattili per l’orientamento nello spazio di persone non vedenti;
- solo il 4% dispone di video in lingua dei segni per persone non udenti.
Tutto ciò deve far riflettere e portarci a comprendere l’importanza del diritto all’accessibilità per tutti, nessuno escluso.
Sapevate della bella iniziativa del Parco Archeologico di Pompei? Conoscete altre iniziative simili? E voi cosa fareste per rendere il mondo che ci circonda sempre più accessibile? Scriveteci a brightside@outlook.it
Martina Foschetti, tirocinante Università Roma Tre.
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