L’8 Febbraio abbiamo celebrato il Safer Internet Day ed è per questo che definiamo febbraio come il mese della sicurezza online. L’evento, promosso dalla Comunità Europea, ha coinvolto più di 200 paesi in tutto il mondo, con l’obiettivo di rendere le giovani generazioni, e non solo, più consapevoli nell’utilizzo del web e più attente nel riconoscere potenziali minacce in rete.
Cos’è il Safer Internet Day
Il Safer Internet Day è una giornata dedicata alla promozione di un internet più sicuro. Nata nel 2004, è coordinata a livello globale dalla rete Insafe e a livello nazionale dai singoli Safer Internet Center. Il SID si svolge ogni anno nel 2° giorno della 2° settimana di febbraio e si compone di un ricco calendario di eventi, convegni e campagne pubblicitarie dedicati ai temi della sicurezza online e all’analisi di fenomeni come cyberbullismo, sexting, revenge porn, dipendenza dai dispositivi mobili, cybersecurity.
Lo slogan che accompagnava l’iniziativa è “Together for a better internet”, a testimoniare quanto sia importante in questo contesto la collaborazione e la condivisione di buone prassi. Una comunione di intenti che parte dalla scuola e che coinvolge diversi enti ed istituzioni, come associazioni, aziende e tutte le realtà interessate a promuovere un uso della rete consapevole. Il fine ultimo è rendere il web e i social network strumenti utili per la vita di ognuno e non un pericolo, soprattutto per bambini e adolescenti, sempre più coinvolti in episodi spiacevoli e in situazioni che compromettono la stabilità e la serenità del singolo e della famiglia.
Secondo la Digital Consumer Trends Survey 2021, nel 2021 il 73% degli italiani che possiede uno smartphone ha utilizzato social network e app di messaggistica con cadenza giornaliera. Il 22% ha poi deciso di non utilizzare più i social network. I motivi principali che hanno portato a questa scelta sono stati:
● essersi stancati dei contenuti (35%);
● troppa presenza di Fake News (25%);
● timore per la privacy (21%).
L’indagine, condotta da Deloitte, ha inoltre evidenziato che per il 23% del campione i social media sono la fonte primaria di informazione, nonostante i timori evidenziati poco prima, e che 4 persone su 5 acquistano regolarmente online.
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A cura di Comunicazione Gentile, la scuola che insegna l’empatia.
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