1. Qual è il tuo eroe o modello positivo e perché?
Il mio modello positivo, che da sempre ha guidato la mia azione educativa, è stato ed è Don Lorenzo Milani; grande figura di rilevante importanza per il panorama sociale, simbolo di tenacia, volontà, empatia e sensibilità. Don Milani era un uomo scomodo, esigente, provocatore e, per questo suo carattere, venne isolato e nominato priore di Barbiana, un piccolo paesino sui monti del Mugello. Appena arrivato Don Milani fa un gesto simbolico: costruisce dal nulla e nel nulla la sua scuola popolare per giovani operai e contadini. È proprio a Barbiana che Don Milani fa la sua esperienza più forte con i ragazzi che, per vari motivi, erano emarginati dalla istituzione scolastica ufficiale. Si preoccupa di aiutarli a liberare la loro dignità e la loro cultura attraverso la parola per essere meglio in grado di affrontare le difficoltà della vita. Occorre impegnarsi al massimo per minimizzare le disuguaglianze sociali, come ribadito anche dalla nostra Costituzione.
2. Quale notizia positiva italiana degli ultimi sei mesi ti ha colpito e perché?
La notizia che mi ha fatto più piacere leggere e che mi ha dato speranza per una società più giusta ed equa è la notizia della riqualificazione dei beni confiscati alla mafia, in particolare
la Cascina Caccia in Piemonte e l’ex pizzeria «Wall Street», confiscate al clan dei Coco-Trovato a Lecco, e trasformati in luoghi di riscatto.
La Cascina, sgomberata a fatica nel 2007 e completamente devastata dagli ex proprietari perché fosse inagibile, è stata invece pazientemente recuperata, costantemente abitata e protetta, fino a diventare azienda agricola, laboratorio gastronomico, centro educativo e punto di riferimento nel territorio per la produzione di torrone con le nocciole e il miele.
Nel passato è stata la celebre pizzeria «Wall Street» dei calabresi Coco-Trovato, che ha dato a metà degli anni Novanta il nome a un’omonima larga inchiesta della procura di Milano. Infine confiscata nel 1996, come spesso accade ai beni mafiosi è stata riutilizzata solo vent’anni più tardi. Ma è oramai sbocciata a nuova vita con successo e notizie del genere infondono iniezioni di linfa vitale e speranza di giustizia, anche e soprattutto nelle nuove generazioni.
3. Quale notizia internazionale?
Mi ha colpito la notizia della non profit olandese Ocean Cleanup che ha lanciato la sfida all’inquinamento, avviando la pulizia di una regione di accumulo di rifiuti galleggianti grande come il Texas che si trova nell’Oceano Pacifico. È successo giusto alla vigilia di Pasqua quando la Ocean Cleanup, organizzazione olandese che si è data la missione di risolvere l’incubo del Great Pacific Garbage Patch (Gpgp), vale a dire la cosiddetta «Isola di plastica» composta dai nostri rifiuti e con una superficie equivalente più o meno al Texas, ha annunciato di aver superato il traguardo delle 200 tonnellate di plastica recuperate. La notizia apre un mondo sconfinato sulla necessità di sensibilizzare le nuove generazioni al volontariato e soprattutto alla sostenibilità ambientale, perché il benessere di ciascuno si ottiene anche preservando la natura ed i suoi delicati equilibri.
4. Se tu fossi il Direttore di un TG o di un giornale quanto spazio rispetto ad oggi daresti al racconto delle notizie positive?
Se avessi questa possibilità bilancerei sicuramente l’informazione. Purtroppo oggi si punta eccessivamente alla spettacolarizzazione, anche a volte del dolore e della violenza. Non dobbiamo mai dimenticare che le informazioni sono accessibili per adulti e ragazzi, anche in maniera più semplice rispetto al passato. E certamente, ora come non mai, è di bellezza, di gentilezza e di speranza ciò di cui abbiamo più bisogno per dare la forza e la convinzione che, in fondo, la bellezza e la positività, in realtà, esiste, basta saperla leggere. A tal proposito sottolineo l’importanza a partecipare alla petizione lanciata dall’associazione The Bright Side che mira proprio ad un maggior equilibrio informativo.
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