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Immagine del redattoreMatilde Giudici

Intervista Positiva con...

  1. Quale è il suo modello o eroe positivo?

    Il mio modello positivo è sempre stata mia nonna, a cui attribuisco la trasmissione di valori positivi, anche di impronta cristiana, che sono alla base del comportamento che scelgo di tenere ogni giorno.



  2. Quale è per lei la notizia italiana più importante degli ultimi sei mesi e perché?

    Le notizie positive non hanno la stessa risonanza di quelle ‘neutre’ o negative, quindi non è molto facile ricordarcele. La prima che mi viene in mente è quella del ritrovamento del bambino di due anni sparito a Locorotondo, in provincia di Bari, dal giardino di casa. È facile che si sia trattato di un rapimento non portato a termine, perché il bambino è stato ritrovato parecchio lontano da casa sua, a una distanza impossibile da percorrere per qualcuno della sua età. In molti ipotizzano che il rapitore, spaventato dal dispiegamento di squadre di soccorso, abbia rinunciato a portare via con sé il bimbo, e l’abbia lasciato a terra



  3. Quale è per lei la notizia positiva internazionale più importante degli ultimi sei mesi e perché?

    Dipende cosa si intende con ‘positivo’. Personalmente, ho trovato positiva e anche saggia la decisione del presidente Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca, lasciando il posto a Kamala Harris. Le difficoltà dovute all’età del presidente non gli avrebbero permesso di fare un gareggiamento equo, per non dire dignitoso, contro Donald Trump.



  4. Se lei fosse il Direttore di un TG o di un giornale quanto spazio darebbe al racconto delle buone notizie e buone pratiche e perché?

    Personalmente non opterei per una ricerca “forzata” di notizie positive. Sono dell’idea che queste, al contrario, nascono spontaneamente e possono dipendere dal ricettore della notizia. Un esempio: Biden che si ritira dalla corsa presidenziale può essere una buona notizia per me, ma non per un seguace di Biden, o per un repubblicano che teme la nuova concorrente, Harris. Altro esempio: se la trasmissione di Giuseppe Cruciani, La Zanzara, chiudesse i battenti, sarebbe una disgrazia per migliaia di ascoltatori, e una buona notizia per altrettante persone. Secondo me, in sunto, le buone notizie sono molto frequenti, perché variano a seconda dei ricettori; perciò, il mio spazio all news includerebbe una naturale gerarchia dei fatti più rilevanti della giornata/settimana/periodo. Ammetto però che ci sono alcuni telegiornali in cui si insiste in maniera quasi ossessiva sulla cronaca nera e su dettagli che non servono alla ricostruzione di un fatto, ma che vengono citati solo per titillare la curiosità delle persone. Quegli appuntamenti densi di dettagli macabri, che non lasciano trasparire nulla di buono, o positivo, non mi rispecchiano e perciò tendo a evitarli.


Giulia Venini studentessa del Master in Giornalismo presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano


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